Sunday, July 01, 2012

L'ignoranza dei professori e l'incoerenza degli Italiani

Da Wikipedia: L'ignoranza è la condizione dell'ignorante, cioè chi non conosce in modo adeguato un fatto o un oggetto, ovvero manca di una conoscenza sufficiente di una o più branche del sapere.
Può altresì indicare lo scostamento tra la realtà ed una percezione errata della stessa.


L’ultima parte della definizione secondo me esprime molto chiaramente quello che ultimamente succede al Governo.

Come ignorante mi considero la prima della classe, ma anche a chi ignora come me tante cose della politica, dell’economia o della società, balza agli occhi ogni giorno di più di come siamo messi male. E purtroppo temo non non ci sia limite al peggio…
I professori al Governo stanno proprio dimostrando di avere una percezione errata della realtà e ce ne danno prova con le loro perle di saggezza.
Prima di tutti: Elsa Fornero, docente universitaria.
Ma cosa cazzo ha insegnato fino ad oggi ai futuri manager italiani? Che il lavoro non è un diritto? Che bisogna guadagnarselo col sacrificio? Di chi? Non certo il suo o dei suoi colleghi! E la Costituzione allora è solo una barzelletta? E come puoi meritarti il lavoro (ammesso e non concesso che debba essere così) se nemmeno ti danno la possibilità di provarci?
Del resto se l’azienda non ha più bisogno di te, te ne devi fare una ragione.
Che ci vuole ad “esodare” 392.000 persone dal lavoro, far finta che siano “solo” 65.000, non dargli più lo stipendio ma nemmeno la pensione perché nel frattempo, oops… hanno aumentato l’età pensionabile, gli anni di contribuzione da 40 sono diventati 42 e tu intanto… puoi vivere d’aria.
E già, perdo il lavoro, medito ben bene (devo farmene una ragione!) e dopo aver sviluppato piena consapevolezza dell’accaduto con cosa mangio? Certo cerco un altro lavoro, oramai sono consapevole e sicuramente avrò successo nell’intento… ma sappiamo tutti che di consapevolezza, purtroppo, non è pieno il mondo. Andiamo a dirlo agli ultra 50enni che vengono mollati a casa, troppo giovani per la pensione e troppo vecchi per rimettersi in gioco.
Vorrà dire che si andrà a mangiare tutti a casa della professoressa, tanto per lei non esiste il problema: ogni 2 settimane fa chiudere una boutique del centro di Torino per suo totale utilizzo per rinnovare il guardaroba: evidentemente oltre ad ignorare molto del suo ruolo ignora anche l’utilizzo della lavatrice e/o delle lavanderie…


Polillo dice che facciamo troppe ferie: 3 mesi l’anno! La domanda sorge spontanea:ma chi fa 3 mesi di ferie l’anno? Probabilmente i governanti, non il popolo. E di tutta risposta l’oppositore Cicchitto: se pensate che stiamo alla Camera dei Deputati anche in agosto cercatevi un’altra maggioranza! E già, il Paese va a puttane (oltre all’ex Premier, ma è un dettaglio…) e loro non vogliono rinunciare alle ferie, per non parlare di tutti gli altri benefits di cui godono, pensioni dopo solo 5 anni etc. etc.
Invece i peones devono fare meno ferie (almeno quelli che sono fortunati da potersele ancora permettere) per poter recuperare 1 punto di PIL… Mi sa che c’è lo zampino di Cetto Laqualunque, politico di fantasia che ha ben chiara la realtà.

E si tira avanti, tra una boutade e l’altra, tra un’esternazione del cazzo e la relativa smentita, degne solo dei cretini che danno fiato alla bocca e parlano senza pensare.
Ma se questa gente la mandassimo veramente a lavorare invece di lasciarli mangiare a ufo alle nostre spalle?!? Perché non possiamo licenziarli come loro fanno con noi?
Non rendono? Sono incapaci? Abbiamo problemi economici? A casa subito, e non a fine legislatura!!!


E il sindacato dov’è? Non dovrebbe essere dalla parte dei lavoratori? Perché non si mobilita in massa, non fa in modo che tutti si fermino e si blocchi il Paese intero?


E che dire degli Italiani?
Si può dire che tra le file ai distributori iper-self per risparmiare sulla benzina per poter continuare a permetterci di usare l'auto, tra spese ai discount alimentari e pensionati che richiedono il finanziamento per aiutare i figli trentenni a rendersi indipendenti, tra un week-end speso al congresso per eleggere il nuovo segretario del partito prediletto con tanto di commozione al vedere il segretario uscente, corrotto ed indagato, commuoversi a sua volta, l’unico momento in cui il popolo si riunisce, da Nord Sud senza divisioni, (anche se tanto auspicate dal congresso precedentemente accennato) qual è? Ma la finale dei campionati europei di calcio, ovvio!!!!
Lì si che sono tutti affiatati, tutti uguali, tutti contenti e speranzosi.
E non sono d’accordo con Sandro Mazzola convinto del beneficio del calcio, che in un momento così difficile per tutti aiuta a non pensare ai problemi ed a gioire della vita.

Se solo si pensasse di più ai problemi, se il popolo non continuasse a rimanere impassibile, a subire, se aprisse gli occhi, si ribellasse, alzasse la testa, allora si, non la darebbe vinta agli ignoranti… e dimostrerebbe più coerenza.

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