The journey continues...
Il mio viaggio iniziato un mese fa continua.
Ogni giorno una tappa nuova, un luogo nuovo da scoprire e nuovi incontri, tutti dentro di me.
La kundalini quotidiana è sempre diversa, a volte intensa, a volte silente, ma c’é.
E la cosa che più mi sembra straordinaria é che in alcuni giorni il mio corpo la chiama, la richiede. E nelle sere di maggior stanchezza fisica faccio un grande sforzo, mi impegno, mi impongo di farla per non assecondare questa stanchezza fisica (o forse è la volontà di non voler assecondare la mente): e proprio in quelle sere in cui sono più spossata, kundalini si risveglia in modo intenso e forte e per alcuni istanti la mente viene zittita e c’è solo il corpo, io sono solo il mio corpo che si scuote, geme, balla, urla ma anche piange e si dispera.
Ed anche se nella seconda parte della meditazione la mente torna ad urlare ed a farsi sentire con tutta la sua forza, alla fine c’è una calma bellissima a cui mi abbandono e che vorrei non finisse mai.
Credo che i flash istantanei di assenza mentale, della durata più breve di un battito di ciglia, che si ripetono in qualunque momento della mia giornata, siano la conseguenza di questa pratica che non può che essere benefica.
Non sono mai stata così costante in tutta la vita nel praticare qualcosa (se non nel farmi del male persistendo a condurre una vita infelice ma soprattutto inconsapevole!!).
La mia mente non vuole farmi vedere questi flash, ma io li avverto e questo mi basta.
Allo stesso modo mi capita di non chiedermi perché qualcosa accade o mi accade. Sta accadendo e basta, e quello che voglio riuscire a fare è solo guardare. E vivere il momento. Ed infatti i momenti belli stanno arrivando e cerco di godermeli il più possibile, senza proiettarmi subito nel domani.
Ogni giorno una tappa nuova, un luogo nuovo da scoprire e nuovi incontri, tutti dentro di me.
La kundalini quotidiana è sempre diversa, a volte intensa, a volte silente, ma c’é.
E la cosa che più mi sembra straordinaria é che in alcuni giorni il mio corpo la chiama, la richiede. E nelle sere di maggior stanchezza fisica faccio un grande sforzo, mi impegno, mi impongo di farla per non assecondare questa stanchezza fisica (o forse è la volontà di non voler assecondare la mente): e proprio in quelle sere in cui sono più spossata, kundalini si risveglia in modo intenso e forte e per alcuni istanti la mente viene zittita e c’è solo il corpo, io sono solo il mio corpo che si scuote, geme, balla, urla ma anche piange e si dispera.
Ed anche se nella seconda parte della meditazione la mente torna ad urlare ed a farsi sentire con tutta la sua forza, alla fine c’è una calma bellissima a cui mi abbandono e che vorrei non finisse mai.
Credo che i flash istantanei di assenza mentale, della durata più breve di un battito di ciglia, che si ripetono in qualunque momento della mia giornata, siano la conseguenza di questa pratica che non può che essere benefica.
Non sono mai stata così costante in tutta la vita nel praticare qualcosa (se non nel farmi del male persistendo a condurre una vita infelice ma soprattutto inconsapevole!!).
La mia mente non vuole farmi vedere questi flash, ma io li avverto e questo mi basta.
Allo stesso modo mi capita di non chiedermi perché qualcosa accade o mi accade. Sta accadendo e basta, e quello che voglio riuscire a fare è solo guardare. E vivere il momento. Ed infatti i momenti belli stanno arrivando e cerco di godermeli il più possibile, senza proiettarmi subito nel domani.
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