Monday, July 09, 2007

Medioevo e passione

Lunedì 2 luglio. In televisione vedo il Palio di Siena. Tutti gli anni guardo sia quello di luglio sia quello di agosto, abitudine che mi è stata trasmessa tanti anni fa dal mio primo amore adolescenziale senese.
Al di là di tutte le polemiche che si possano fare in merito all’innegabile violenza della corsa, sia per i fantini sia per i cavalli, e che comunque vengono probabilmente sollevate da chi non é senese, é sempre uno spettacolo emozionante anche se visto in tv, figuriamoci essere là nel Campo.
Mi viene voglia di passare un week-end diverso e così decido di partire per Siena.

Appena arrivata subito il cuore si apre. Una città medioevale stupenda, conservata benissimo e che ancora, a distanza di secoli, nell’era della tecnologia, conserva l’atmosfera di un tempo che è impossibile non percepire.
Ad ogni angolo senti i Senesi parlare del Palio appena corso, di chi ha vinto e di chi ha perso, dei fantini e dei cavalli, dell’estrazione vicina per correre il prossimo, tutto con una passione ed un trasporto che non ti aspetteresti. Queste persone sono legate a qualcosa che va oltre la tradizione ma che è un sentimento vero, profondo e viscerale che trovo assolutamente commovente. Di questo sentimento io ne percepisco solo un milionesimo, ma è quel tanto che basta per farmi sentire viva e felice di esserci venuta.
Il clima aiuta, il cielo é blu e il sole scotta ma una leggera brezza soffia dalle colline e dà conforto.

Nonostante l’afflusso dei turisti, soprattutto stranieri, la città rimane comunque a dimensione d’uomo, accogliente e silenziosa. E questo silenzio è rotto solo dal rullo dei tamburi del corteo degli sbandieratori della contrada del Bruco che festeggia il Patrono e che gira in visita tutte le contrade consorelle.
Vederlo dal tetto della Torre del Mangia è davvero emozionante. Il suono giunge in alto e guardando il corteo non ti accorgi della modernità circostante ma vedi e percepisci solo l’atmosfera di un tempo. E’ davvero inspiegabile, bisogna esserci per capirlo.

Non so se avrò mai l’occasione di vivere un Palio a Siena, ma quello che ho provato in due giorni di visita, e che spero di rivivere molto presto, ha sicuramente riacceso le mie emozioni ultimamente un po’ assopite.

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