Monday, April 28, 2008

La giusta distanza

La giusta distanza da cosa?
E qual é la giusta distanza? Quella kilometrica?
Quella che lascia le persone ognuno per sé?
Quella che non ci fa aprire al prossimo, soprattutto se diverso da noi e viene da lontano?
E perché rimanere sempre a distanza?
Perché facciamo sempre prevalere la razionalitàche ci lascia lontani e non lasciamo più spazio al cuore?
Pché non entriamo nel nostro cuore e ci avviciniamo, anche fisicamente?
Perché non salutarci con un caldo abbraccio anche quando si saluta una persona conosciuta da poco?
Perché non abbracciare la persona nuova che ci viene presentata?
Perché sempre questa paura di noi stessi, delle nostre emozioni, del patos, di ciò che ci fa sentire vivi?
Non é la giusta distanza che dobbiamo imparare ma la giusta vicinanza, con la natura, con l'uomo, con l'universo ma soprattutto con noi stessi, perché solo questa ci potrà rendere liberi dalla paura, dal pregiudizio e ostilità verso il prossimo.
Non é facile, oggi come oggi, ma se davvero l'essere umano ne fosse consapevole, il pianeta rinascerebbe e l'esistenza si manifesterebbe per quello che realmente é.

1 Comments:

Blogger injUD said...

...mi pare di scorgere una donna rinchiusa in un labirinto di vetro-specchio: il vetro le permette di vedere al di fuori e comunque di sentirsi partecipe di una vita comunitaria, ma lo specchio che gli "esterni" vedono non permette loro di percepire la sua presenza e quindi di poter instaurare con lei una qualche relazionalità....e allora Lei comincia a chiedersi cosa mai l'abbia portata in quel posto..... e comincia a pensare alla "distanza" .....

10:31 PM  

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